![La fine dello scambio sul posto e l'inizio del ritiro dedicato per il fotovoltaico [aggiornamento 2025]](https://static.wixstatic.com/media/11062b_6d0881d113554690899a2cfeebfa521f~mv2.jpg/v1/fill/w_980,h_651,al_c,q_85,usm_0.66_1.00_0.01,enc_avif,quality_auto/11062b_6d0881d113554690899a2cfeebfa521f~mv2.jpg)
Se hai un impianto fotovoltaico o stai pensando di installarne uno, ti sarai sicuramente imbattuto nella confusione di termini come scambio sul posto, ritiro dedicato, eccedenze e ora anche le misteriose tariffe dinamiche.
Questo articolo è qui per fare chiarezza una volta per tutte. Ti spiegherò in modo semplice e dettagliato cosa sta accadendo, quali sono le differenze tra le varie opzioni e, soprattutto, come sfruttare al massimo il tuo impianto solare. Prenditi un momento per leggere con attenzione: i cambiamenti che stanno avvenendo potrebbero influire direttamente sulle tue tasche.
Ma quali sono le differenze tra Ritiro Dedicato e Scambio sul Posto?
Lo Scambio sul posto è un’incentivazione complessa perché l’energia immessa in rete bilanciata dai tuoi prelievi la riesci a monetizzare di più mentre l’energia non bilanciata la vendi ad un prezzo basso.
È una specie di Cashback di circa il 60% che viene pagato in tre tranche:
Giugno, Novembre, Giugno dell’anno successivo
Ma come funziona nel concreto lo Scambio sul Posto?
Se hai un impianto fotovoltaico che produce 5000 kWh e casa tua ne consuma 4000 kWh il tuo Autoconsumo è di circa il 35%.
Dunque 2000 kWh verranno assorbiti dalla tua abitazione e questa è la quota di risparmio diretto in bolletta.
I restanti 3000 kWh vengono immessa in rete e se i primi 2000 kWh sono controbilanciati da consumi notturni, invernali ecc ti vengono rimborsati in maniera importante. L’energia in eccesso (eccedenza) invece non potendo essere controbilanciata da una tua spesa ti viene pagato al prezzo minimo garantito.
Come funziona invece il Ritiro Dedicato?
È molto semplice: l’energia che immetti ti viene pagata mensilmente sulla base del prezzo di mercato.
Attenzione però perché ciò che immetti in rete deve essere dichiarato.
Ma quanto mi viene pagata l’energia con il Ritiro Dedicato?
Esistono due modalità:
1. Prezzo Minimo Garantito: prezzo fisso garantito che viene stabilito da Arera a inizio anno. (Per il 2022 è di 0,04 € al kWh).
2. Prezzo Zonale Orario: prezzo che varia ora per ora, giorno per giorno. Possiamo paragonarlo al PUN.
Ma come possiamo capire quanto si risparmia con il Ritiro Dedicato?
Attraverso delle simulazioni si può avere una stima degli introiti a seconda di come varia il PUN.
A proposito... se vuoi saperne di più sul mondo del fotovoltaico ho creato il videocorso gratuito "Fotovoltaico Indipendente" che puoi scaricare qui!
Come funziona il mercato dell’energia?
Il Gestore Mercati Energetici fa un’asta sulla base di quelli che saranno i consumi del giorno seguente e compra energia a partite dal prezzo più basso (energia prodotta dai fotovoltaici) fino ad arrivare a quella più costosa (energia prodotta tramite gas)
Il solare ha un prezzo basso per kWh perché non ho costi per produrlo e stessa cosa vale per l’idroelettrico e le eoliche. Poi ovviamente si va a salire.
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Perché i rimborsi sono più bassi rispetto al passato?
Un altro aspetto che ha confuso molti proprietari di impianti fotovoltaici è il calo dei rimborsi rispetto agli anni passati. Questo è dovuto all’andamento del mercato dell’energia. Dopo i picchi raggiunti durante il 2022 e il 2023, quando il prezzo dell’energia era alle stelle, nel 2024 i prezzi sono tornati su livelli più bassi. Di conseguenza, anche i rimborsi per lo scambio sul posto e i pagamenti per il ritiro dedicato sono diminuiti.
Se vuoi monitorare l’andamento dei prezzi dell’energia, ti consiglio di visitare il sito del Gestore dei Mercati Energetici (GME), dove puoi trovare informazioni aggiornate sui prezzi zonali e sul PUN.
Ricordati che se il prezzo dell’energia crolla allora anche l’energia immessa in rete diminuisce ed è per questo che oggi è fondamentale dimensionare correttamente l’impianto.
Eccedenze: cosa sono e come gestirle
Quando il tuo impianto produce più energia di quella che consumi e immetti in rete, potresti generare delle eccedenze. Queste eccedenze possono essere liquidate ogni anno dal GSE, ma devi fare una richiesta esplicita entro il 31 gennaio 2025.
Le eccedenze vengono pagate al prezzo del PUN e, come nel caso del ritiro dedicato, costituiscono un reddito tassabile. Se non hai mai richiesto la liquidazione delle eccedenze, ti consiglio di controllare il tuo account sul sito del GSE: potresti scoprire di avere un "tesoretto" accumulato negli anni.
L’importanza dei sistemi di accumulo
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Con la progressiva fine dello scambio sul posto e l’introduzione di nuove tariffe dinamiche, i sistemi di accumulo stanno diventando sempre più interessanti. Un sistema di accumulo ti consente di immagazzinare l’energia prodotta in eccesso durante il giorno e di utilizzarla quando ne hai bisogno, senza doverla immettere in rete. Questo è particolarmente utile nelle fasce orarie in cui il prezzo dell’energia è più alto.
Inoltre, con le tariffe dinamiche che stanno per essere introdotte, sarà possibile pagare l’energia in base al prezzo orario, anziché alle classiche fasce orarie F1, F2 e F3. Questo significa che potresti risparmiare ulteriormente consumando energia nei momenti di maggiore produzione fotovoltaica.
Tariffe dinamiche: la novità del 2025
Le tariffe dinamiche rappresentano una vera rivoluzione. Con questo sistema, il costo dell’energia varia di ora in ora, in base alla domanda e all’offerta. Questo apre nuove opportunità per chi possiede un impianto fotovoltaico con accumulo, permettendo di ottimizzare i consumi e, volendo, di vendere energia quando i prezzi sono più alti.
Immagina di poter caricare la tua batteria durante il giorno, quando il prezzo dell’energia è basso, e di utilizzarla o venderla durante la notte, quando il prezzo è più alto. Questo approccio potrebbe ridurre significativamente i tempi di ammortamento del tuo sistema di accumulo.
Conviene ancora investire in un impianto fotovoltaico?
![La fine dello scambio sul posto e l'inizio del ritiro dedicato per il fotovoltaico [aggiornamento 2025]](https://static.wixstatic.com/media/11062b_638d9a765f2b405e89df1b6e734d4a92~mv2.jpg/v1/fill/w_980,h_735,al_c,q_85,usm_0.66_1.00_0.01,enc_avif,quality_auto/11062b_638d9a765f2b405e89df1b6e734d4a92~mv2.jpg)
Alla luce di tutti questi cambiamenti, molti si chiedono: ha ancora senso investire in un impianto fotovoltaico? La risposta è sì, ma con alcune considerazioni.
Tecnologia in evoluzione: I costi dei sistemi di accumulo stanno diminuendo, mentre le loro prestazioni migliorano. Questo rende l’abbinamento impianto fotovoltaico + batteria sempre più conveniente.
Incentivi e detrazioni: Anche se le agevolazioni stanno cambiando, ci sono ancora incentivi interessanti per chi decide di installare un impianto solare.
Autonomia energetica: Con l’incertezza legata ai prezzi dell’energia, avere un impianto fotovoltaico ti offre una maggiore indipendenza dalla rete.
Lo so... sono argomenti complicati anche per i tecnici del settore. O almeno... per quelli che non si sono ancora registrati su www.paginegreen360.it
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Conclusioni
Lo scambio sul posto è destinato a scomparire, ma questo non significa che il fotovoltaico abbia perso il suo fascino. Anzi, con le nuove opportunità offerte dai sistemi di accumulo e dalle tariffe dinamiche, l’energia solare continua a rappresentare un investimento intelligente per il futuro.
Se hai domande o vuoi saperne di più, lascia un commento qui sotto. E ricorda: il primo passo per risparmiare è rimanere informati. Non aspettare che sia troppo tardi per sfruttare al meglio il tuo impianto fotovoltaico!
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Consiglierò questo articolo ai miei conoscenti. Avevo tutta una serie di domande in testa (una su tutte, se con la fine dello scambio sul posto sarebbero rimasti fregati tutti coloro che avevano investito in un impianto calcolando di ammortizzare l'investimento vendendo l'energia prodotta in eccesso) e questo articolo mi ha fornito tutte le risposte. Personalmente, non ero per aggiornato. Mi mancava tutta la parte relativa al ritiro dedicato (hai detto niente...) Concordo infine sull'importanza di tenere sotto osservazione l'andamento del pun ... La variabile impazzita è proprio quella. Mi sono permesso di inserire un riferimento ad un articolo che ho scritto sul mio blog, sperando di fare cosa gradita e che mi sia concesso di lasciarlo a beneficio dei vostri…
Video bellissimo ma...
La tua conclusione sulle batterie proprio non va!
Il costo all'utente, per via di trasporto, oneri di sistema, ecc è circa 70 euro / MWh. Con un pun a 150 ruro /MWh incide molto. Con la batteria il risparmio è forte perché non pago questi 70 euro a MWh, tutte le tasse sull'energia (accise, IVA) poi tutto l'IRPEF.
Ai costi di oggi la differenza è molto grande