Oggi miei cari, parliamo di Stufe a Pellet, Ampliamenti e Climitizzatori facendo riferimento al nostro caro Superbonus!
Partiamo da queste domande la cui risposta le accomuna e potrebbe lasciarvi senza parole:
1. Posso avere l’Ecobonus se mi scaldo con una semplice stufa a pellet?
2. Posso installare climatizzatori e farli passare al 110%?
3. Si può sfruttare l’Ecobonus su ampliamenti?
Per tutti questi tre quesiti la risposta è NO, o meglio dipende.
E in questo contesto allora è il momento di chiedersi:
Qual è la nozione che ti permette di comprendere veramente l’Ecobonus?
Qual è la nozione che ti permette di capire se puoi portare in detrazione il riscaldamento, la climatizzazione o gli ampliamenti?
L’Ecobonus deve fare riferimento a un PRIMA e un DOPO. Potrebbe sembrarti scontato ma tutto ciò che c’è prima ci deve essere anche dopo o meglio: tutto ciò che ci sarà dopo, deve essere la modifica di un qualcosa che c’era prima.
Quindi, rispondendo alla domanda riguardante gli ampliamenti se prima ho 100 mq di casa e dopo 150 mq, l’Ecobonus vale solamente sui 100 mq che c’erano prima.
I 50 mq in più non rientreranno anche perché gli ampliamenti per poterli considerati tali, devono essere realizzati a norma e di conseguenza oltre ad avere impianto termico ed elettrico, altezza idonea e quant’altro, devono soprattutto rispettare i requisiti minimi.
Bisogna inoltre fare molta attenzione perché un ampliamento potrebbe portare ad un miglioramento della classe energetica dell’edificio e rischieresti di perdere l’opportunità e dover tirare fuori un bel po’ di soldini dal tuo portafoglio!
Hai quindi due strade:
a) Parti da 100 mq e fai l’Ecobonus su 150 mq sfruttando solo i 100 mq di partenza.
b) Prima fai l’ampliamento e passi a 150 mq e dopo aver chiuso il cantiere, lo riapri per poter sfruttare il 110% su tutti i 150 mq.
Stesso discorso vale anche per le demoricostruzioni, io posso demolire e ricostruire ma tutta la volumetria extra non potrò portarla al 110%.
La questione si ricollega anche all’impianto di riscaldamento, e di conseguenza ad un’altra delle nostre tre domande: ci deve essere un impianto di riscaldamento prima e un impianto di riscaldamento dopo.
“Ma allora io posso mettere stufe a legna così posso farlo passare come impianto di riscaldamento e riesco ad ottenere l’Ecobonus!”
Certo, puoi farlo ma considera che gli impianti a biomassa portano abbastanza in alto la classe energetica di un’abitazione.
Chiusi quesi due quesiti, approfondiamo ora l’ultima domanda, ovvero ciò che ruota intorno al mondo della climatizzazione estiva.
Anche in questo caso vige la stessa regola, i “climatizzatori” possono essere portati al 110% solamente se c’era un impianto di climatizzazione preesistente.
Però, se utilizzi una pompa di calore per il riscaldamento, e se hai l’impianto di riscaldamento prima e quello dopo, ovvero la caldaia prima che diventa la pompa di calore poi, puoi sfruttare la stessa pompa di calore per il raffrescamento e di conseguenza hai la possibilità di portare in detrazione anche il raffrescamento, anche se prima non era presente nella tua abitazione.
Questo perché in questa particolare situazione non stai portando in detrazione il raffrescamento ma il riscaldamento, ma siccome la pompa di calore risulta bivalente (uno dei suoi punti di forza), potrai sfruttarla anche per il raffrescamento.
Attenzione!
Se la pompa di calore che vai a montare verrà sfruttata anche come raffrescamento estivo, deve rispettare i requisiti minimi previsti dal decreto presenti anche per la climatizzazione estiva.
Il decreto requisiti minimi stabilisce determinati paletti di qualità relativa ai consumi, nel dettaglio il COP e l’EER estivi, oppure i vari limiti di trasmittanza per le superfici opache verticali, per il capotto, per l’isolamento delle coperture, i serramenti e così via.
Ricapitolando:
Una casa deve essere riscaldata per poter usufruire il 110%, l’ampliamento non rientra al 110% e i climatizzatori se non c’erano già prima non possono rientrare nell’Ecobonus. Però, per quest’ultimo punto, se saranno abbinati alla pompa di calore che funge da generatore invernale allora potranno essere portati in detrazione.
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Ciao Davide, nel caso in cui la PDC possa fare anche raffrescamento oltre al riscaldamento, poi portare in detrazione al 110, il raffrescamento anche se prima non c'era e qui siamo d'accordo, ma a questo punto accedono al 110 anche i relativi fancoil se non si ha o vuole un radiante a pavimento o a soffitto?