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Come si organizza davvero un cantiere? Le 5 fasi fondamentali per trasformare un progetto in un appartamento finito

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Organizzare un cantiere non significa solo “mettere in fila i lavori”. Significa coordinare spazi, materiali, impianti, maestranze, vincoli e soprattutto prevedere ciò che ancora non si vede. Non a caso, chi ristruttura o costruisce spesso si chiede: qual è il giusto ordine delle lavorazioni? Come evitare errori irreversibili? Come progettare impianti e murature in modo che non entrino mai in conflitto?


In questo articolo entriamo in un vero cantiere a Collegno, cintura di Torino, per mostrarti in diretta le cinque fasi operative che portano dal semplice solaio pulito a un appartamento pronto per l’intonaco. Una guida pratica, tecnica e concreta per capire come funziona un cantiere ben progettato e perché materiali come il blocco Ytong stanno diventando centrali nell’edilizia moderna.


Fase 1 – Struttura e predisposizioni: il cantiere prende forma


1° fase di cantiere

La prima vera fase di un cantiere nasce quando la struttura è completata: pilastri, solette e tetto in cemento armato. In un condominio di cinque piani, questa scelta è obbligata per ragioni di sicurezza e resistenza. Ma è proprio in questo momento, con la struttura ancora “nuda”, che si pongono le basi per tutto ciò che verrà.


Qui entra in gioco un secondo livello: la parte termica dell’involucro. È stato scelto un blocco Ytong ClimaGold, spesso, solido e soprattutto capace di unire isolamento termico invernale, inerzia estiva, traspirabilità, sostenibilità e lavorabilità. Due parametri – capacità termica e resistenza termica – sono la bussola per chi cerca un involucro performante, e questo materiale li porta entrambi a un livello decisamente elevato.


A livello progettuale, già in questa prima fase si prevedono passaggi, colonne, cavedi e spessori. Polistirolo, distanziamenti, vuoti tecnici: tutto deve essere predisposto prima che le pareti interne vengano tracciate a terra. È il classico momento in cui “si vede il futuro della casa”, nonostante non esista ancora una singola parete verticale.


Fase 2 – Murature interne: precisione, velocità e zero sprechi


2° fase di cantiere

Tracciate le linee sul pavimento, si procede con la realizzazione delle murature interne. Anche qui la scelta è ricaduta sul blocco Ytong perché garantisce isolamento acustico, ottima stabilità, lavorabilità avanzata e – soprattutto – una posa precisa.


Un operaio esperto lo conferma: rispetto al laterizio, il blocco Ytong permette tagli rapidi, zero rotture inutili, pochissime macerie e una malta molto più facile da gestire. La posa diventa veloce, pulita e altamente accurata. Il risultato? Pareti perfettamente dritte già prima dell’intonaco, senza compensare imperfezioni successivamente.


Ed è proprio in questa fase che si gestiscono anche i falsi telai delle porte, comprese le predisposizioni per porte scorrevoli. Studiarle ora significa evitare vincoli e sorprese dopo: in un cavedio non puoi passare tubi, collettori o punti luce, e un errore qui crea ritardi e costi enormi.


Fase 3 – Impianti: ordine, sequenza e zero compromessi


3° fase di cantiere

La terza fase è quella che in un cantiere crea la maggior parte dei mal di testa se non viene gestita con logica. La sequenza corretta è una sola:


Scarichi (pendenze comandi)

Gli scarichi sono i veri “padroni della scena” in questo momento. Le pendenze non si discutono, e ogni spostamento di bagno o cucina deve confrontarsi con le colonne verticali già predisposte. Chi pensa che “spostare una cucina è un attimo” non ha mai visto un cantiere dall’interno.


Dorsali idrauliche e distribuzione tramite collettori


Una buona regola salvavita: usare i collettori di distribuzione. Un bagno realizzato senza giunte sotto pavimento è un bagno che non darà problemi nei prossimi quarant’anni. Al contrario, chi ancora “ramifica” tubi sotto la pavimentazione introduce un rischio enorme: pressioni elevate, colpi d’ariete e piccole perdite invisibili possono rovinare un appartamento intero.

Ytong torna protagonista: fresature precise, cassetta WC integrata senza mensole in cartongesso, alloggiamenti puliti per tubi e nicchie che non generano irregolarità sull’intonaco.


Impianto elettrico e condizionamento


Una volta completato l’idraulico, si passa agli split del climatizzatore e alle linee elettriche, sempre nel rispetto di spessori e distanze. Anche qui, la linearità dell’Ytong garantisce una posa rapida e soprattutto ordinata, senza “snervare” elettricisti e muratori.


Fase 4 – Getto di pulizia e predisposizione serramenti


Con gli impianti completati, arriva il getto di pulizia, che copre e protegge tutte le tubazioni. In questo momento l’appartamento inizia finalmente ad assumere una forma riconoscibile. Ma c’è un elemento chiave che merita attenzione: il monoblocco del serramento.


Serramento altamente isolante + blocco Ytong altamente isolante = ottimo risultato. Serramento + muro isolante ma senza monoblocco = ponte termico assicurato.


Il monoblocco è il punto di connessione che evita dispersioni, muffe, condense e discomfort. Qui è stato montato correttamente, schiumato e protetto.


Subito dopo questa fase, arriveranno intonaco, fascia perimetrale e impianto radiante a pavimento. E sì: la fascia perimetrale deve appoggiarsi sull’intonaco, non sulla muratura nuda. Dettagli come questo fanno la differenza tra un impianto ben fatto e uno che genera ponti acustici o movimenti del massetto.


Fase 5 – Intonaci, impianto a pavimento e massetto finale


5° fase di cantiere

La quinta fase è quella che “chiude il cerchio”. Una volta terminati gli intonaci, si posa l’impianto a pavimento e infine il massetto. Quando arrivi qui significa che la casa è ormai tecnicamente pronta per diventare abitabile, e che tutte le scelte precedenti – materiali, pose, sequenze – iniziano a mostrare il loro vero valore.


Perché queste cinque fasi fanno la differenza tra una casa normale e una casa straordinaria


Ci sono cantieri semplici e cantieri complessi. Quello visitato oggi rientra nella seconda categoria: un edificio che si affaccia su Corso Francia, asse viario rumoroso e trafficato, dove l’acustica è risultata un fattore determinante. Non a caso l’architetto responsabile del progetto ha scelto Ytong proprio per le sue prestazioni foniche.


Ma il messaggio più importante è un altro: un cantiere funziona solo se è progettato in modo integrato.


Muratori, idraulici, elettricisti e progettisti devono parlare la stessa lingua. Le tramezze interne non sono semplici pareti: diventano parte attiva delle prestazioni dell’edificio, guidano la distribuzione degli impianti e creano margini operativi senza rischi.


Quando questa sinergia manca, l’idraulico impreca contro l’elettricista, l’elettricista contro il muratore, e il muratore contro il progettista.Quando invece tutto è pianificato, le cinque fasi scorrono in armonia e il risultato è un appartamento di qualità superiore, duraturo e privo di sorprese.


Conclusione


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