top of page

4 MODI per FARE L' ACS (Acqua Calda Sanitaria) con la CALDAIA A PELLET

Aggiornamento: 14 dic 2020



MEGLIO CON KIT SANITARIO O CON PUFFER?

Anche se a prima vista la risposta poteva sembrare molto semplice abbiamo deciso di approfondirla con un articolo ad hoc. Vediamo nel dettaglio le due alternative disponibili per fare in modo che la nostra stufa o la nostra caldaia scaldi non solo l'acqua tecnica per i termosifoni, ma anche quella necessaria per fare la doccia o lavare i piatti (acqua sanitaria).

IDROSTUFA CON KIT ACQUA SANITARIA ISTANTANEA

Il kit per la produzione istantanea di acqua calda sanitaria (kit ACS) è uno scambiatore di calore che permette di cedere il calore dall’acqua tecnica all’acqua sanitaria. Solitamente il kit è composto da uno scambiatore a piastre, una valvola a tre vie ed un flussostato.


L'effettiva produzione istantanea di acqua calda avviene solo se la stufa a pellet è accesa e sta funzionando a pieno regime.

Ovviamente, facendo riferimento ad una caldaia con puffer tecnico, non è necessario che il generatore a biomassa risulti acceso, ma si potrà fare riferimento alla riserva di acqua tecnica accumulata nel suddetto puffer.


CALDAIA CON PUFFER COMBINATO O BOLLITORE

Anche se spesso vengono utilizzati come sinonimi e si tratta in entrambi i casi di serbatoi di accumulo, puffer e bollitore non sono la stessa cosa.


Il puffer propriamente detto è un serbatoio di accumulo per l'acqua tecnica destinata all'impianto di riscaldamento, mentre nel bollitore (boiler), invece, l'acqua contenuta è proprio l'acqua sanitaria. I puffer più evoluti, tuttavia, detti "combinati", permettono di accumulare anche acqua sanitaria, tenendola ben separata dall'acqua tecnica.


I puffer combinati sono di due tipologie: "tank in tank" e "pipe in tank".


I puffer "tank in tank" contengono un serbatoio interno che rifornisce il circuito dell'acqua calda sanitaria. La capacità di questo serbatoio interno non è altissima (massimo 300 litri), ma è tranquillamente sufficiente in caso di un normale utilizzo non troppo intenso di acqua calda (esempio tipico: famiglia di quattro persone).


I puffer "pipe in tank", indicati per un utilizzo più intensivo o professionale (es. hotel, agriturismo), contengono una serpentina sanitaria che, grazie ad una superficie di scambio maggiore, riesce a garantire una portata d’acqua pressoché illimitata.


Con un bollitore o un puffer combinato l'acqua calda sanitaria arriva effettivamente in modo istantaneo, ogni volta che l'utente ne fa richiesta, anche quando la stufa è spenta.


In questo modo non solo si aumenta il comfort, ma si ottiene anche un notevole risparmio rispetto all'uso dell'idrostufa con kit ACS. La stufa si accende meno di frequente e i consumi di pellet sono decisamente ottimizzati.


Gli unici svantaggi di un puffer o bollitore rispetto ad un kit ACS sono legati al costo e allo spazio necessario per posizionarlo.


Se si dispone dello spazio e del budget adeguato, l’accoppiata vincente è quella della termostufa abbinata con un puffer o bollitore. Il guadagno in termini di comfort non ha uguali.


Ultima strada è quella di abbinare un boiler ACS separato dall'intero impianto.

A questo boiler si possono abbinare più generatori e, nella stragrande maggioranza dei casi, si decide di abbinare uno o più pannelli solari termici per la produzione di ACS.


Ovviamente in qualsiasi puffer di accumulo descritti in questo articolo, si possono aggiungere più serpentine per far dialogare tra loro più generatori: posso quindi abbinare ad un bollitore ACS in pompa di calore la mia termostufa o la mia caldaia a pellet.


Se sei arrivato fino a questo punto della descrizione, vuol dire che sei seriamente interessato ad approfondire gli argomenti legati al mondo degli impianti ad energia rinnovabili.


Se non vuoi perderti nessun video iscriviti al canale:

https://goo.gl/1ZYyNW

Sul nostro sito puoi avere alcune informazioni su tutti i servizi che siamo in grado di offrire.

http://www.soluzionigreen.it

bottom of page