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Riqualificazione, VMC e Indipendenza: la nostra intervista con la Helty!

Aggiornamento: 6 giu 2023



Riqualificazione, VMC e Indipendenza: la nostra intervista con la Helty


Siamo stati intervistati dalla Helty, azienda con la quale collaboriamo per quel che riguarda la ventilazione meccanica controllata e in particolare la VMC puntuale biflusso. Vuoi sapere di che cosa abbiamo parlato? Leggi qui sotto!

Chi è e cosa fa un consulente energetico? Qual è il tuo ruolo e perché chi costruisce o ristruttura dovrebbe richiedere una consulenza energetica?

Il consulente energetico è una figura che può essere paragonato ad un allenatore calcistico (visto che siamo in periodo di mondiali di calcio). La figura dell’allenatore ha il compito di selezionare i giocatori, metterli in campo, analizzare la squadra avversaria, trovare la strategia e la tecnica migliore per far dialogare tutti i giocatori in campo.

Lo stesso discorso vale per il consulente energetico perché, chi vuole raggiungere l’indipendenza energetica per la propria casa, non può ragionare per compartimenti stagni. Il progettista, l’idraulico o l’elettricista da soli non bastano: deve essere presente un allenatore, un regista che faccia da tramite tra il cliente che vuole raggiungere l’indipendenza energetica, il progettista che deve mettere su carta le strategie identificate dal consulente e gli artigiani che trasformano la teoria in pratica. Molto spesso non c’è dialogo e non c’è un esperto che possa guidare tutte le maestranze.


Il compito del consulente energetico è la visione d’insieme a 360°, la conoscenza approfondita dei prodotti e degli impianti: dalla parte di termoregolazione alla parte di ventilazione meccanica, dal fotovoltaico alle pompe di calore, nessun dettaglio può essere lasciato al caso.

Ultima cosa, ma non per importanza, riguarda l’ascolto del cliente. Tendenzialmente il termotecnico non possiede la capacità e non ha la sensibilità di ascoltare e dialogare in maniera approfondita con il cliente e lo stesso discorso vale per progettisti e artigiani. Per mettere in campo la strategia migliore ed evitare di commettere errori sulla propria casa che possono far perdere migliaia e migliaia di euro, il confronto e il dialogo sono fondamentali. In un percorso di ristrutturazione e di indipendenza energetica questi aspetti non possono e non devono mancare e il consulente energetico è l’unica figura che tiene conto di tutto questo.


Qual è l’esigenza più sentita oggi da chi cerca concreto risparmio energetico? È vero, secondo la tua esperienza, che al primo posto c’è l’indipendenza energetica?

Indubbiamente l‘ultimo anno ha evidenziato quanto siamo vincolati al gas e, proprio per questo, il concetto di indipendenza energetica è un concetto attorno al quale oggi c’è molto interesse. Essere indipendenti in questo senso significa avere la possibilità di risparmiare soldi e essere padroni del proprio destino.

Chi decide di riqualificare casa attraverso interventi di riqualificazione energetica non può non considerare le reali alternative presenti sul mercato. C’è effettivamente la possibilità di eliminare il gas dalle case e di rendere la casa totalmente elettrica: una casa che viene riqualificata in maniera totalmente elettrica permette di avere il maggior grado di indipendenza possibile.

Sia chiaro, l’indipendenza energetica non sarà totale perché comunque si è sempre legati alla rete elettrica, ma è la soluzione migliore: non esistono alternative più efficienti. Per questo tutti coloro che stanno valutando un progetto di riqualificazione energetica, spesso mettono il concetto di indipendenza e di risparmio al primo posto.

Un aspetto da non dimenticare e che tengo a sottolineare quando parliamo di interventi di riqualificazione energetica riguarda il comfort. La massima indipendenza la si può anche avere in una casa totalmente fredda, senza impianti di riscaldamento, senza caldaia e di conseguenza senza bollette. Ma è davvero questa la vera indipendenza?

È opportuno prendere in considerazione interventi di riqualificazione energetica che includano anche altri aspetti collaterali, ma comunque importanti. È vero, forse il risparmio occupa una posizione di rilievo, è ciò a cui tendenzialmente si pensa immediatamente ma comfort, sicurezza, salute e abitabilità sono elementi su cui è sempre bene riflettere.


Soprattutto in questo periodo post-Covid, di smart-working, di rider che ti consegnano la spesa direttamente alla porta, avere una casa confortevole dove si viva bene 24 ore su 24 risulta fondamentale. Quindi sì indipendenza energetica, ma con un occhio di riguardo anche per il comfort e la salute degli abitanti.


Voi di “Soluzioni Green” avete lanciato il brand “casa zero gas”: cosa si intende per “casa no gas”? In cosa è diversa dalla casa passiva?

La casa passiva è un concetto architettonico estremo molto interessante. Parliamo di abitazioni prive di impianti il cui investimento viene fatto sull’involucro (cappotto e serramenti) e per questo motivo non si ha un consumo di energia e si riducono al minimo gli sprechi. È sicuramente una strategia vincente, ma vincolata a pochissime persone che costruiscono casa da zero e che hanno un budget importante da poter investire.

Il concetto di “casa zero gas”, con bollette che tendono allo zero, è invece quello concretamente più percorribile e riguarda l’80% del patrimonio edilizio italiano che deve essere riqualificato.

Una casa no gas è una casa 100% elettrica e che di conseguenza presenta tre vantaggi fondamentali: risparmio, sostenibilità e sicurezza.

Una casa zero gas è un’abitazione che permette di risparmiare in bolletta cifre importanti, che si slega completamente dal combustibile e di conseguenza riduce il proprio impatto sull’ambiente ed elimina ogni genere di rischio legato ad esplosioni o fughe di gas che, seppur poco frequenti, possono accadere.


Con interventi mirati e senza necessariamente dover spendere decine di migliaia di euro in una casa passiva è possibile raggiungere l’indipendenza energetica.


Nel tuo libro “Obiettivo Casa Senza Gas” il lettore può trovare anche esempi di consulenza sulle energie rinnovabili?

Assolutamente sì, all’interno del libro “Obiettivo Casa senza Gas” ho spiegato tutte quelle che possono essere le strategie per definire un percorso di riqualificazione energetica analizzando tre casi distinti. Il primo riguarda la mia abitazione o meglio, quella che diventerà casa mia, dove parlo di gestione del budget, scelta degli impianti dal punto di vista di efficienza, risparmio e comfort. Rinunciare alla climatizzazione estiva per esempio può sembrare una scelta economicamente vantaggiosa, che però rischia di farti patire il caldo. Nel mio specifico caso, non ho dubbi sul fatto che valga la pena investire parte del denaro in questo intervento. Oltre alla mia abitazione all’interno del libro porto due casi estremi e mostro come il nostro metodo certificato, il nostro protocollo casa zero sia stato applicato con successo su di essi. In un primo caso, abbiamo una casa degli anni ’70 dove si è installata una pompa di calore su termosifoni e un fotovoltaico, intervenendo in maniera chirurgica e garantendo il massimo risparmio. Qui un intervento sull’involucro sicuramente non avrebbe permesso di ottenere lo stesso risultato, invece, grazie alle nostre analisi, abbiamo permesso a questa famiglia di raggiungere l’indipendenza energetica. Nel secondo caso invece abbiamo analizzato e riqualificato una casa sfruttando il Superbonus 110 e, tornando a quanto affermato prima, l’importanza della visione d’insieme è risultata fondamentale perché con queste detrazioni entrano in gioco anche le normative, i vincoli e i paletti burocratici. A livello impiantistico si è scelto insieme al cliente di installare una pompa di calore senza unità esterna che gestisca la ventilazione meccanica e che lavori su un impianto a pavimento a secco e un impianto a soffitto a secco. Parliamo di prodotti che in questo settore in pochissimi conoscono. Pochi sanno che le pompe di calore sono in grado di gestire contemporaneamente caldo, freddo, acqua calda sanitaria e ventilazione meccanica e pochi conoscono l’impianto a pavimento e l’impianto a soffitto: purtroppo questo porta all’installazione dei soliti 2/3 prodotti che però non riescono a soddisfano al meglio le esigenze del cliente. Ovviamente ho citato alcuni esempi estremi di quella che può essere la varietà di informazioni che deve conoscere un consulente energetico, l’importanza di avere una persona che abbia esperienze dirette sul campo, conosca le diverse strategie e sappia applicarle a seconda dell’abitazione che si trova di fronte.


Il sottotitolo del libro “Obiettivo Casa Senza Gas” è “Come raggiungere l’indipendenza energetica e risparmiare fino al 90% grazie al Metodo Soluzioni Green per ristrutturare casa in 5 step senza commettere errori”. Senza spoilerare, ci indichi 3 errori da evitare per chi vuole eliminare la bolletta del gas per vivere in una casa sana, sostenibile e a basso consumo energetico?

Una casa senza gas fa gola a molti e tendenzialmente per riuscire a raggiungere questo obiettivo si procede con l’installazione della pompa di calore, eliminando la caldaia. Il primo errore che viene commesso da molti è partire da questo concetto e renderlo il proprio punto di partenza.


Iniziare un percorso di questo genere scegliendo da subito il prodotto è sbagliato e noi, con il nostro metodo, abbiamo totalmente ribaltato il modus operandi di gran parte dei professionisti di questo settore. Capire cosa vuole fare il cliente è la nostra vera linea di partenza. Vuole eliminare il gas? Si può fare, ma ci sono tanti aspetti da considerare, dal comfort, alla spesa economica, alle caratteristiche dell’edificio. Il secondo errore in cui le persone si imbattono spesso è investire buona parte del proprio capitale sul prodotto migliore presente sul mercato. Senza una visione d’insieme però si rischia di andare incontro ad uno sbilanciamento. Non è sufficiente solo il prodotto in sé se non si considera anche come viene progettato e come viene installato. Chi metterebbe mai nelle mani di un neopatentato una Ferrari? Nessuno perché sarebbero guai. Il ragionamento sulla casa – dicevo - va fatto a 360° e di conseguenza bisogna parlare con il cliente, capire i suoi obiettivi, comprendere i desideri che vuole realizzare, eliminare i problemi. Un esempio? La muffa è un problema, il caldo estivo è un problema, un riscaldamento non adeguato è un problema. La pompa di calore non risolve problemi di muffa e magari non risolve neanche il fatto che la casa si scaldi nella maniera adeguata. Ribadisco che l’ascolto del cliente è fondamentale ed è la nostra prima fase, successivamente si analizzano l’involucro, gli impianti e il generatore e solo come ultimo step si definisce quali siano i prodotti giusti. La pompa di calore va progettata bene, deve dialogare per esempio con un buon impianto di riscaldamento che va bilanciato sulla base delle dispersioni dell’edificio e quindi sulla base dell’isolamento termico. Stesso discorso vale per il fotovoltaico, che va bilanciato con l’edificio nel suo totale, e la VMC. La VMC doppio flusso di Helty è probabilmente il prodotto più interessante oggi sul mercato se consideriamo i sistemi VMC puntuali, rende al massimo se è ben dimensionata ed installata. Infine un terzo errore molto comune riguarda le detrazioni e in particolare il Superbonus 110. Tanti clienti si concentrano sulla detrazione, cercano in tutti i modi di sfruttarla e perdono di vista il vero obiettivo. È importante ricordarsi che la detrazione è uno strumento utile a migliorare la propria abitazione, un’occasione per decidere di intervenire su casa propria, ma non deve essere il nostro obiettivo finale. Non si ristruttura o riqualifica casa per ottenere la detrazione, ma si ristruttura e riqualifica casa sfruttando, se possibile, gli incentivi fiscali presenti.


Giusto per dare un’idea più precisa, qual è il range medio di investimento da prevedere e che tempi bisogna attendersi?


Ovviamente dipende dalla tipologia di intervento. Possiamo avere interventi chirurgici atti a migliorare e riqualificare casa oppure una ristrutturazione edilizia, quindi un intervento più globale che per ovvi motivi ha costi diversi. Se guardiamo ad interventi di riqualificazione energetica con l’installazione di una pompa di calore accoppiata al fotovoltaico, parliamo di cifre che si aggirano tra i 20 e i 30mila euro, mentre nel caso di una ristrutturazione l’investimento varia molto: da 50.000 mila per un piccolo appartamento fino a 300.000mila, come nell’esempio di casa mia che ho documentato sul libro, per interventi di demolizione e ricostruzione. Con la nostra Consulenza - che costa poche centinaia di euro - forniamo tutti gli strumenti per capire prima di partire quali sono gli investimenti da sostenere, quali sono gli interventi da realizzare e qual è il tempo di rientro. La Consulenza Energetica Professionale è il primo step per definire la strategia, per capire “di che morte devo morire” e conoscere in anticipo le spese che dovranno essere sostenute. Prima di sborsare acconti ad aziende che forse fanno promesse irrealizzabili, è meglio pensarci due volte. Sicuramente un aspetto che ci contraddistingue dagli altri riguarda le garanzie: noi garantiamo i consumi della pompa di calore e i rendimenti del fotovoltaico e questo è qualcosa che nessun altro nel settore fa e che permette alle persone di riqualificare in maniera consapevole. Per quanto riguarda le tempistiche, è difficile dare indicazioni precise perché molto dipende dagli interventi che uno fa. Se parliamo di ristrutturazione mediamente da quando uno fa l’atto notarile a quando fa il trasloco, passano circa due anni. C’è un iter burocratico complesso, permessi, impianti diversi e molto altro ancora. Se invece parliamo di una riqualificazione indicativamente dall’inizio della progettazione alla fine dei lavori passa qualche mese. Per realizzare una pompa di calore bastano 2 o 3 giorni, ma ovviamente va ordinata, bisogna aspettare la consegna e soprattutto prima ancora di questo va definita la potenza, il dimensionamento e la progettazione. Quindi sì, tendenzialmente circa due anni per una ristrutturazione e 6 mesi per una riqualificazione.


In linea di massima, in quanto tempo si ammortizza l’investimento?

Eliminare il gas in casa consente di risparmiare in maniera importante sulle bollette e, di conseguenza, permette di recuperare man mano l’investimento fatto per acquistare e realizzare gli impianti. A livello di tempistiche la spesa per l’accoppiata tra pompa di calore e fotovoltaico si recupera nell’arco di 7/8 anni: conoscere queste tempistiche è fondamentale, bisogna esserne consapevoli. Se parliamo però di una ristrutturazione edilizia entrano invece in ballo tantissimi interventi, e soprattutto tantissimi costi non detraibili, che non hanno un tempo di rientro: rifare il bagno, il pavimento o l’impianto elettrico sono spese che non permettono un rientro economico. Chi decide di cambiare le vecchie piastrelle, lo fa sapendo che non otterrà un risparmio da questa scelta, ma semplicemente è un desiderio che vuole vedere soddisfatto, è una sua volontà sacrosanta perché, come ho detto prima, ci sono aspetti legati al comfort, all’estetica, alla sicurezza che esulano dal risparmio economico.

Tornando al tema della salubrità, qual è la connessione tra questa tipologia di casa e la qualità dell’aria indoor? Che ruolo ha la VMC in questi progetti? E la VMC puntuale?

Sia che si tratti di interventi di riqualificazione, quindi interventi su una casa fatta e finita o di ristrutturazione, a costo di essere noioso ricordo nuovamente che è importante non solo eliminare il gas, ma considerare ogni aspetto, specie se si tratta di una ristrutturazione. Possiamo paragonare un intervento di ristrutturazione ad un matrimonio, ovvero una scelta che tendenzialmente fai una volta nella vita, che deve essere presa con cognizione di causa e che bene o male durerà nel tempo. Come accennavo prima, oggi la casa viene vissuta molto di più. Le persone possono lavorare in salotto senza dover per forza recarsi in ufficio, un film può essere visto comodamente su Netflix e non al cinema, non è neppure necessario andare in pizzeria perché c’è la consegna a domicilio e di conseguenza si tende a passare molto più tempo all’interno delle nostre abitazioni. In questo senso la ventilazione meccanica risulta fondamentale, sia per prevenire la muffa che per un discorso di qualità dell’aria e di conseguenza di salute per i nostri polmoni.


Sei il creatore del canale YouTube n. 1 in Italia per l’indipendenza energetica, seguito da quasi 200.000 follower che possono anche scegliere di ascoltare i tuoi consigli dal podcast FAQ THE GAS. Qual è l’errore più frequente che fa chi ristruttura?


L‘errore principale è partire dal prodotto, essere convinti che una volta installata la pompa di calore migliore sul mercato o il fotovoltaico top di gamma in circolazione, ogni problema sia risolto. Non è così perché dietro la scelta di un impianto ci deve essere uno studio approfondito, deve esserci una progettazione integrata per far lavorare al meglio i vari prodotti sia tra di loro che con l’abitazione. Ogni casa infatti ha le sue caratteristiche e le sue dispersioni e di conseguenza non esiste una formula magica che sia valida per tutti. Non è detto che l’impianto migliore presente sul mercato in determinate situazioni possa essere il più conveniente e la migliore scelta possibile.

Quello che dici sempre è che non esiste il prodotto migliore, ma esiste il prodotto più giusto sulla base delle nostre esigenze e desideri, sulla base delle nostre necessità e volontà. Qual è la domanda più bizzarra che vi abbia mai rivolto un cliente?

Di domande e richieste strane ne riceviamo parecchie, ma sicuramente con il Superbonus c’è stato un exploit da questo punto di vista. Tutti pensavano infatti che, sfruttando questo incentivo, si potesse ristrutturare casa totalmente a costo zero (grazie anche a quei politici che hanno cavalcato questo messaggio sbagliato) ed è passato il concetto che si potessero detrarre più soldi di quelli che si spendevano. Il risultato è che più di un cliente ci ha contattato chiedendoci quando avrebbero ricevuto il 10% extra, una volta iniziati i lavori. In realtà il 10% extra era nato come incentivo per aziende e banche in modo da agevolare lo sconto in fattura e coprirne i costi finanziari dietro cessione del credito. In molti han pensato bene si trattasse di un extra che potesse essere richiesto direttamente. Tra le frasi più belle ricordo: “Se siete interessati a riqualificare casa mia gratis, venite pure” oppure la stravagante “Quando mi date il 10% extra che vorrei prenotare le vacanze?”


Se sei arrivato fino a questo punto della descrizione, vuol dire che sei seriamente interessato ad approfondire gli argomenti legati al mondo degli impianti ad energia rinnovabili.


La Helty è un'azienda italiana con 40 anni di esperienza nell’ideazione e produzione di tecnologie evolute per l’efficienza energetica e il comfort in edilizia.


I loro prodotti sono davvero molto interessanti specie sulla parte relativa alla Ventilazione Meccanica!


Se vuoi scoprire di più, visita il sito della Helty


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