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La Pompa di Calore sui termosifoni funziona o no? Scopriamolo insieme!

Aggiornamento: 14 giu 2023



Oggi, qui e ora in questo articolo, in questa sede risponderemo a una domanda da un milione di dollari, una domanda che assilla da anni ognuno di noi:


"Ma la Juventus vincerà mai la champ-"


Emmm...Scusate, mi sono confuso.


No, oggi darò una risposta a un dubbio riguardante la pompa di calore:


Ma la pompa di calore può funzionare o no sui termosifoni?

Se ci guardiamo in giro, orde di “professionisti” ed “esperti” del settore affermano con certezza che questa soluzione non può esistere.


È davvero così? No.


Però devono essere presenti determinate variabili e determinate condizioni.


In queste righe ti darò gli strumenti per capire in autonomia e senza pagare nessuno se per la tua abitazione puoi valutare questa strategia.

La Pompa di Calore è un prodotto sicuramente innovativo, pubblicizzato da tutti e di grande qualità e su questo non ci sono dubbi.


Attenzione però… Non va bene per tutti, in certi casi potrebbe non avere senso. Ma approfondiamo meglio la questione partendo da due concetti importantissimi:


1. NON ESISTONO POMPE DI CALORE COMMERCIALI E TERMOPOMPE PROFESSIONALI

Si tratta infatti di due distinzioni legate al marketing, è una distinzione che viene fatta a livello di nome.


Semplificando possiamo affermare che chi parla di termopompe professionali lo fa perché ha un prodotto da vendere di alta qualità e prova a spingere su quel prodotto.

È bene però ricordarsi una cosa: non è detto che il prodotto top di gamma sia quello giusto.

Vuoi un esempio?

Se sei un vecchietto di 80 anni non è detto che tu abbia bisogno dell’iPhone, potrebbe bastare un Brondi.


Se abiti in mezzo ai boschi potrebbe avere più senso comprare una Panda rispetto ad una Ferrari.


Stesso discorso vale per le pompe di calore.


2. LA POMPA DI CALORE È UN TRASPORTATORE DI CALORE, NON È UN GENERATORE.


Come sappiamo tutti il calore va da un punto caldo ad un punto freddo e la pompa di Calore prende il calore che c’è fuori e lo porta dentro casa.

Ovviamente ha un rendimento che varia in funzione delle temperature esterne: più fa freddo fuori, più fa difficoltà ad assorbire e quindi consuma di più.


Se abbiamo 0° C e devo mandare l’acqua a 35° C , i miei consumi saranno X, ma se fuori ci sono -10° C e devo mandare l’acqua a 50° C, i consumi saranno molto più alti di X.

Fatte queste due premesse e ora che io ti dica la verità: la Pompa di Calore conviene di più sul pavimento che sui termosifoni.


Perché? Te lo spiego subito con un semplicissimo esempio automobilistico.


La nostra temperatura di mandata la possiamo equiparare alla velocità di un auto.

- 35°C li paragoniamo a 100 km/h

- 55°C li paragoniamo a 180 km/h


Bene o male tutte le autovetture riescono a raggiungere i 100 km/h no? Allo stesso modo tutte le Pompe di Calore riescono a lavorare a 35° C. Sono prodotti che nascono per lavorare a queste temperature.

Se però voglio viaggiare a 180 km/h è chiaro che la situazione cambia, perché se abbiamo una panda e schiacciamo il piede sull’acceleratore forse ai 150 km/h ci arriviamo, ma per un brevissimo lasso di tempo a meno che tu non sia intenzionato a fondere completamente il motore.

Per viaggiare a queste velocità serve un’automobile diversa, una Maserati per esempio potrebbe farcela ma, ovviamente, devi tenere presente che ai 180 km/h consumerà sicuramente di più di una Panda che viaggia ai 100 km/h.


Stesso discorso per le pompe di calore: magari a 55° C ci arriva, ma non riesce a mantenere quella temperatura.


Di conseguenza se vuoi sfruttare la pompa di calore sui termosifoni ti stai dirigendo sull’opzione del "costa tanto e consumo tanto”.


Ma cos’è che influenza i consumi e l’andamento di una pompa di calore? La temperatura di mandata, la temperatura all’interno dei termosifoni.


Ed è proprio qui che troviamo la risposta.

Se con la nostra vettura viaggiamo ai 180 km/h per 10 ore, percorreremo 1800 km. Ma se prendo un autovettura che viaggia a 90 km/h e guido per 20 ore, arriverò comunque a destinazione e percorrerò la stessa distanza.


Perché questo parallelismo?

Perché gli impianti a termosifone sono progettati per lavorare a 70° C per 12 ore, e a quelle temperature le Pompe di Calore non ci arriva.


Come fare dunque? Semplice:


1. ABBASSARE LA TEMPERATURA DI MANDATA


Possiamo abbassare la temperatura di mandata e aumentare le ore di funzionamento, progettando in maniera dinamica l’abitazione cercando di mantenere i 20-21° C in casa.


“E ma Davide, ma se io riscaldo 20 ore al giorno consumo di più!”


In realtà non è verissimo.


Casa tua è un contenitore di calore, è un contenitore di energia termica, lo possiamo paragonare ad un secchio d’acqua bucato. Se il rubinetto è chiuso l’acqua esce dal secchio perché c’è una perdita no?

Casa tua è esattamente così, infatti se spegni il riscaldamento, i 20° C che hai in casa in quel momento, pian piano inizieranno a scendere.

Se io a 18°C imposto sul mio termostato che la temperatura deve essere 20°C ecco che quando tocco i 18° C automaticamente il riscaldamento riporta in temperatura.

In sostanza è come se io aprissi e chiudessi il mio rubinetto in continuazione.


Se mantengo invece in temperatura l’ambiente è come se tenessi il mio fantomatico rubinetto sempre aperto al minimo in modo da mantenere lo stesso livello del secchio.


La differenza per cui non c’è, ma a livello di confort cambia la qualità perché avere una casa sempre a temperatura significa avere un confort radiante migliore.


Come puoi fare in maniera pratica su casa tua?


Imposta il termostato fisso, tieni l’impianto di riscaldamento attivo e potrai verificare se ci sono le condizioni:


Se vedi che con 40-45°C riesci a riscaldare casa durante tutto l’inverno, allora sai che la Pompa di Calore lavorando a 45° C può essere la soluzione per te.

2. AUMENTARE LA SUPERFICIE DI SCAMBIO


L’impianto radiante magari è troppo piccolo, magari eroga poco calore e quindi la seconda strategia è aumentare la superficie di scambio (più grande è il termosifone più scalda).

3. INSTALLAZIONE DI UN FANCOIL


Sistemi che lavorano a temperatura più bassa, la variabile è tutta nella temperatura e per questo bisogna intervenire non sul generatore ma sull’impianto radiante.


FunFact: se tu hai una caldaia a condensazione, farla lavorare a 40-45° C rende molto di più che farla lavorare a 70° C. Perché a 40-45° C recupera di più e consuma meno.

MA QUALI SONO I CONTRO NELL'ABBASSARE LA TEMPERATURA DI MANDATA?


Detto ciò, analizziamo anche i difetti di questa strategia, perché come sempre non è tutto oro quello che luccica e abbassare la temperatura di mandata può non sempre essere la scelta migliore:


1° difetto: Se la casa non è vissuta può essere considerato uno spreco, c’è da fare due calcoli per verificare se ci sia una convenienza. Se tu esci di casa al mattino preso e rientri alla sera, potrebbe non avere senso operare questa scelta.

2° difetto: Un impianto che lavora a 40-45° C è un impianto molto lento e di conseguenza ha più difficoltà a reintegrare il calore. Quindi per esempio quando vado a cambiare le lenzuola in camera da letto e apro le finestre per far circolare l’aria, per riportare in temperatura la stanza ci vorrà molto più tempo.

Devi verificare se sei soddisfatto del confort o meno.


Ovviamente quando fai queste operazioni, ricordati che ti stai basando su una annualità. Se è un inverno mite sappi che potrebbero esserci condizioni diverse per l’anno dopo e devi tenerlo a mente.


Ogni abitazione è unica, ci possono essere interventi sull’isolamento, sull’impianto radiante e possono essere applicate strategie diverse e soprattutto ognuno di noi ha una sensibilità diversa.

Per capire qual è la soluzione più GIUSTA, devi prima di tutto conoscere te stesso e capire le tue esigenze e desideri.


Se sei arrivato fino a questo punto della descrizione, vuol dire che sei seriamente interessato ad approfondire gli argomenti legati al mondo degli impianti ad energia rinnovabili.


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