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IMPIANTO DI RISCALDAMENTO A PAVIMENTO SFRUTTANDO IL 110%!







Oggi mi trovo a Volvera, in provincia di Torino per questa ristrutturazione che sfrutterà il 110% con:


  • Pompa di calore

  • Impianto a pavimento su bugnato

  • Fotovoltaico

  • Batteria

  • Colonnine di ricarica


Il tutto in abbinamento ad un bel cappotto termico.


Queste soluzioni, ovviamente, sono state individuate a seguito di una nostra Consulenza Energetica Professionale.


Ma guardiamo in particolare all’impianto a pavimento.


Un impianto di riscaldamento basato su una pompa di calore e pannelli radianti a pavimento è un vero e proprio concentrato di benefici, un investimento che guarda al futuro della climatizzazione.


Aggiungendo anche un impianto solare fotovoltaico e consumando l’elettricità auto-prodotta per alimentare la pompa di calore, i costi energetici si possono abbattere fino quasi ad azzerarsi e si ottiene la perfetta eco-sostenibilità, perché si climatizza la propria abitazione praticamente a emissioni zero.


Vediamo di capire qualcosa di più su queste tecnologie, ricordando che oggi con il Superbonus è possibile installare questo "sistema tipo" nella propria abitazione senza sborsare alcuna somma (se si ottiene però il miglioramento di due classi energetiche), sfruttando la cessione del credito al posto della detrazione fiscale del 110%.


Come funziona un impianto a pavimento?


Un impianto radiante è un sistema che permette, grazie al passaggio di acqua all’interno di tubazioni disposte a circuito, di riscaldare o raffrescare un ambiente per mezzo dell’irraggiamento di una superficie.


Un sistema di distribuzione del calore a pavimento è costituito da pannelli preformati dove vengono posizionate le serpentine per la circolazione dell'acqua calda, sopra i quali viene posato poi un particolare massetto e, infine, la pavimentazione scelta.


Nel caso di ristrutturazioni, la posa dei pannelli può avvenire anche sopra pavimenti esistenti, utilizzando prodotti a spessore ridotto, come in questo caso.


L’acqua scorre nelle serpentine circa 35° C, molto meno dei 60-80° C richiesti dai "classici" termosifoni: si tratta di una temperatura sufficiente a garantire un comfort ottimale, grazie al fatto che la distribuzione del calore avviene per irraggiamento lungo tutta la superficie del pavimento, che diventa come un unico grande corpo radiante, assicurando calore uniforme dal basso verso l’alto in maniera omogenea, con una piacevole sensazione di tepore.


Qual’è la stratigrafia corretta per questa tipologia di impianto?


Prima gli scarichi, poi l’impianto elettrico e sanitario e solo successivamente si procede con l’impianto a pavimento.


L’ordine è fondamentale, lo dico sempre.


Quando si realizza l’impianto a pavimento è fondamentale essere ordinati e precisi:


1. Nylon per evitare che il massetto vada a distribuirsi dove non deve

2. Fasce che permettono l’assorbimento delle dilatazioni del massetto

3. Il bugnato


Ma cos’è il bugnato?


Il bugnato è uno strato realizzato tramite materiale plastico-isolante che va a creare appunto delle bugne, delle forme utili per accogliere il tubo, per permettere all’idraulico di andare a inserire la tubazione.


Ovviamente questa soluzione va considerata quando si è in fase di progettazione.


Noi, attraverso la nostra Consulenza Energetica Professionale abbiamo valutato il tutto considerando l’isolamento termico, in questo caso un cappotto termico.


Tornando sempre sull’impianto a pavimento, possiamo avere varie tipologie di passo:


- Passo fisso: stessa distanza del circuito


- Passo variabile: sul bordo avremo una distanza più ridotta, mentre all’interno un passo maggiore. Questo per generare un effetto di superficie radiante vado a scaldare bene sui bordi, le pareti assorbiscono il calore per generare comfort più uniforme.


- Sistemi a zone differenziate: sistemi che lavorano mezza stanza e mezza stanza


Ovviamente questi sono aspetti che vanno valutati insieme al termotecnico con il quale bisogna ragionare sugli impianti.


Tieni presente che ogni personalizzazione è proporzionale alla spesa sostenuta.


Una progettazione nel dettaglio ha costi importanti, una progettazione standard ha costi più competitivi.


Per quanto riguarda la posa dell’impianto a pavimento è necessario uno “srotolatore”, in sostanza un perno per far ruotare i “mille mila” metri di tubo che andremo a installare.


E nel bagno? L’impianto a pavimento è fattibile o no?


In questo caso sarà solamente accennato e questo perché gli scarichi, essendo più alti, hanno creato una specie di barriera che non ci ha permesso di allargarci troppo. Non possiamo scavalcarli, l’impianto a pavimento deve essere in piano per evitare bolle d’aria e criticità.


In questo caso avremo un passo più stretto per erogare più potenza e riscaldare maggiormente.


Spesso però nel bagno è fondamentale abbinare questa soluzione con un punto caldo.


Ovvero?


Uno scaldasalviette tanto per capirci.


Perché?


Perché il bagno deve essere un luogo confortevole, c’è una sensibilità al freddo maggiore per esempio quando si esce dalla doccia, quindi avere un punto caldo può essere fondamentale a livello di comfort.


Perché conviene abbinare la pompa di calore con riscaldamento a pavimento?


La pompa di calore è un generatore eco-compatibile e particolarmente efficiente (restituisce da 3 a 6 volte l’energia che consuma): permette di sfruttare l’energia termica rinnovabile presente naturalmente nell’aria esterna, nell’acqua o nel sottosuolo e convertirlo in calore utile per riscaldare l’acqua dell’impianto.


Funzionando a ciclo inverso, consente di produrre acqua refrigerata per raffrescare la casa in estate. La pompa di calore consuma energia elettrica, con una efficienza che varia al variare delle temperature di lavoro. In pratica, il suo consumo sarà più basso se lavora con un impianto a bassa temperatura, più elevato se lavora con temperature più alte. Ecco perché è ideale l'abbinamento con il pavimento radiante.


In questo caso abbiamo previsto una pompa di calore samsung EHS TDM plus da 12 kW e due sistemi ad espansione diretta.


La funzionalità EHS TDM è in grado di produrre acqua e aria riscaldate o raffreddate da una singola unità esterna. L'innovativa funzionalità EHS TDM consente a una singola unità esterna di far funzionare due sistemi. La gestione intelligente alterna i sistemi aria/aria e aria/acqua in base alle necessità. L'installazione di una singola unità comporta la riduzione dei costi e un utilizzo più intelligente dello spazio.


Per raggiungere questo obiettivo è opportuno installare, insieme ai pannelli fotovoltaici, un sistema di accumulo elettrico, che consente di immagazzinare l’elettricità non immediatamente auto-consumata per poi utilizzarla quando serve.


Oggi, inoltre, anche il fotovoltaico e i sistemi di accumulo sono installabili a costo zero con il Superbonus come interventi “trainati”.


Detto ciò, perché abbiamo scelto un impianto a pavimento con massetto? Un impianto a pavimento con un’inerzia importante?


Semplice, per due motivi:


1. Capitali da investire ( l’impianto a pavimento con massetto è sicuramente una soluzione più economica)


2. Non aveva senso investire soldi in più quando l’abitazione lavora bene con un impianto a pavimento ad inerzia, soprattutto in una zona, in una regione come il Piemonte dove l’inverno dura comunque a lungo.


Tutto questo è stato possibile grazie alla nostra Consulenza Energetica Professionale con la quale abbiamo individuato le soluzioni GIUSTE e che potessero soddisfare al meglio le esigenze del cliente.


Sfruttare il 110% è impossibile?


Direi proprio di no, ma bisogna affidarsi a persone con una preparazione a 360° su ogni singolo aspetto, persone professionali e che mettono il cliente al centro del progetto.


Se sei arrivato fino a questo punto della descrizione, vuol dire che sei seriamente interessato ad approfondire gli argomenti legati al mondo degli impianti ad energia rinnovabili.


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1 commento

1 Comment


S T
S T
Nov 29, 2021

Complimenti, bel lavoro

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